Sul coro della chiesa di S. Michele in Pagani, S. Alfonso era apparso a Gaetano Errico e, additandogli l’immagine di Maria, gli aveva dato come segno sicuro per la fondazione, del-la “novella Congregazione”, la costruzione d’una chiesa in onore di Maria Addolorata.
“in questo segno vincerai!”, gli aveva detto S. Alfonso, e confidando in quel “Segno”, Ma-ria, Gaetano lottò, soffrì e vinse.
Tale “segno” di speranza e di vittoria egli lasciò come eredità spirituale al suo popolo che educò a ricorrere a Lei, con fede e speranza vive, in ogni bisogno.
Ed i secondiglianesi nelle pestilenze coleriche, nelle eruzioni vesuviane, nei pericoli delle guerre e in tutti i loro bisogni spirituali e temporali, La invocarono fiduciosi e ne riconobbe-ro la materna protezione.
All’Addolorata del Ven. Gaetano Errico, che portarono sempre addosso insieme alle foto delle persone più care, affidarono essi le loro persone ed affari, ogni qualvolta, per com-mercio o eventi bellici, dovettero lasciare la loro terra.
Ricorrendo, perciò, il Primo Centenario dell’arrivo dell’immagine prodigiosa in Secondiglia-no, per solennizzare tale evento, si chiese un riconoscimento ufficiale da parte di Roma, mediante una solenne Incoronazione, da decretarsi dal Capitolo Vaticano, che la concede soltanto alle immagini prodigiose.
Con l’autorizzazione dei Card. Alessio Ascalesi, Arcivescovo, di Napoli, il P. Rettore il 16 luglio rivolgeva la seguente richiesta.

“Beatissimo Padre,
ricorre in quest’anno il Primo Centenario da che in questa chiesa di Maria SS. Acldolorata, annessa alla Casa Madre dei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, si venera una prodigiosa Immagine dell’Addolorata che, secondo la storia, fu scolpita sotto la direzione immediata del Ven. Gaetano Errico.
In questi Cento Anni, numerosissimi furono i prodigi e le grazie operati in favore di coloro che la invocarono, per cui la divozione verso di Lei divenne ogni giorno più fervida e popo-lare non solo in Italia, ma anche all’estero, specialmente in America, dove è stata finanche edificata una chiesa parrocchiale a Lei dedicata. La Rev.ma Curia Arcivescovile di Napoli, in considerazione di ciò, in data 6 febbraio 1907, con Suo Decreto, stabilì il giorno 11 di ogni mese per la speciale venerazione di detta Immagine dell’Addolorata.
Non potrebbesi meglio festeggiare questa data centenaria che con la Incoronazione della Sacra Immagine, decretata dal Rev.mo Capitolo Vaticano.
L’umile oratore, perciò umilmente prostrato al bacio del S. Piede, implora dalla Beatitudine Vostra, tale grazia segnalata.
La Corona d’Oro, già finimente cesellata, è stata stimata per oltre lire trentamila. Essa, ot-tenendosi la grazia, in perpetuo coronerebbe il Capo della veneratissima Immagine, che della grazia etc.

Della Beatitudine Vostra
Um.mo Servo
P. Natalino Russo
Rettore della Chiesa dell’Addolorata

“Tanto volentieri raccomandiamo perchè il supplicante ottenga benevolo esaudimento, as-sicurando Noi della Verità dell’esposto. Alessio Card. Ascalesi

Napoli 20 luglio 1935

Il 26 luglio il Capitolo, radunatosi con consenso unanime, decretava l’incoronazione della Vergine Addolorata da farsi con solenne rito dall’Em.mo Card. Arcivescovo di Napoli.
Il giorno 29 dello stesso mese, veniva firmato il relativo Decreto ed inviata agli interessati.
Fu stabilita come data, per la solenne Incoronazione, il 4 agosto. Nei giorni precedenti fu tutto, un fervore di preparativi.
In chiesa, si susseguirono pontificali e prediche da parte di Vescovi e Monsignori.
Per le vie si installavano luminarie e palchi, mentre c’era un’aria comune, di festa.
Alle 10 antimeridiane dei giorno 4, giungeva, in perfetto orario, il Card. Ascalesi, ricevuto sul Corso, all’altezza della Banca Popolare, da autorità religiose, politiche e militari e da una folla osannante ed entusiasta.
Formatosi il corteo, preceduto da varie associazioni, e da circa cento vessilli, il Cardinale, seguito da una fiumana di popolo raggiunse la chiesa dell’Addolorata dove sostò alquanto per l’adorazione di rito al Santissimo e subito dopo riuscì per recarsi al palco preparato, al centro dell’incrocio di tre vie (Dante, Arco e P. Gaetano Errico) sul quale già era stata e-sposta la statua dell’Addolorata.
Di fronte al palco dell’incoronazione, in via P. Gaetano Errico, su una ampia tribuna, so-stavano le Autorità intervenute.
Le tre strade, letteralmente gremite fino in fondo da una marea di popolo, offrivano uno spettacolo grandioso e commovente.
Dopo il canto dei “Sub tuum praesidium” e dell’inno “O Gloriosa Virginum”, eseguiti da cantori ed orchestrali dei teatro “S. Carlo” e diretti dal Mons. Sebastiano Trigilio, il P. Na-talino Russo lesse il Decreto dei Capitolo Vaticano.
Poi il P. Bartolomeo Mazza, Vicario Generale della Congregazione dei Missionari dei SS. Cuori, presentò all’Eminentissimo, la corona d’oro e questi la depose amorosamente sul capo dell’Addolorata elevando forte il grido di: “Viva Maria!”.
Un coro possente, gli fece eco dalla folla, ripetendo: “Viva Maria!”, mentre lo scampanio festoso e le note dell’inno all’Addolorata, eseguito dal complesso bandistico “Casalangui-da”, si mescolavano al fremito prolungato d’applausi di tutti i presenti.
Poi il Cardinale, visibilmente commosso, baciò la mano, il piede e la fronte dell’Addolorata.
Quel gesto suscitò gli applausi più frenetici della folla all’indirizzo non solo della Madonna, ma dei Card. Ascalesi, il quale, dopo una breve esortazione ed il canto del Te Deum, rien-trava in chiesa, mentre la folla, commossa ed orante, sfilava dinanzi all’immagine della sua Incoronata Regina.
La processione in onore della Madonna per le vie del paese nelle ore pomeridiane con la partecipazione numerosa e devota, del Clero, del popolo e di molte associazioni cattoli-che, ricordata da un documentario cinematografico insieme alla funzione dell’incoronazio-ne, resta a ricordo dell’entusiasmo e della fede di quel giorno.