Studiate quanto potete studiare, camminate per la perfezione, ubbidite a tutti, con particolarità ai superiori, che tengono il luogo di Dio, siate devoto di Maria SS. e del SS. Sacramento, confessatevi almeno ogni otto giorni, comunicatevi spesso con il consiglio del confessore, perché vi farete santo.

La vita comune e perfetta è poggiata sulla provvidenza di Dio, che non conosce né carestia, né penuria né mancanza di denaro.

Dio vuole che si osservino tutte le regole e da tutti e non solo il refettorio, che è il meno essenziale alla santità del cuore.

Studiate con impegno, legatevi con amore allo stato ecclesiastico, quietate il vostro animo, amate il Cuore di Gesù, nostro sommo sacerdote, e così tutte le cose riusciranno felici per voi.

Donatevi tutta, tutta, tutta a Dio tanto nell’anima che nel corpo, perché il Signore vi darà tutte le virtù e tutta la santità, che sarà necessaria ad una sposa di Gesù Cristo.

Uniti nel vincolo di carità, fatevi un fermo baluardo con l’esattissima osservanza delle Regole, con l’esemplarità della vita e massimamente con l’intemerato esercizio dell’apostolico ministero.

Neppure un pensiero distogliete dalla professione della volontà, del corpo, delle robe, delle cariche, che nel fuoco della carità consumaste ai piedi dell’altare in totale sacrificio al Signore.

Studiate nei libri la dottrina e la scienza, imparate dal superiore l’obbedienza, l’umiltà, la carità, la pazienza e,con particolarità, la scienza dei santi, che è la negazione di se stesso e l’amore di Dio, sommo ed infinito bene.

Vivete di buon animo, siate un solo cuore, aiutatevi con l’orazione mentale e con la preghiera, fate sempre la volontà di Dio con l’esatta osservanza delle nostre sante Regole, perché certamente opererete meraviglie.

Dovendo togliere la vita comune, si toglieranno le fondamenta del monastero prima e dopo sparirà la vita comune.

I padri maturi sono quelli che osservano le nostre sante regole, pregate Sua Divina Maestà che prima io le osservi.

Domandate il santo timore di Dio, il vero dolore dei peccati, l’uniformità alla volontà di Dio, l’essere morta e seppellita a questo mondo, il patire senza sollievo ed io prego per voi e la vittoria sulla tentazione. Fate così e, dove mancate, umiliatevi, perché con la grazia di Dio diventate tutta sua.

Quando parla il superiore, parla lo stesso Dio, quando diciamo noi, parla l’amor proprio e la passione, che abbiamo. Il diavolo fa sembrare ragionevole la nostra passione e stravagante quello che ordina il superiore.

Per giungere alla perfezione la prima cosa è fare la volontà di Dio, anche nelle imperfezioni; la seconda, per i religiosi e le religiose, osservare con esattezza le sante regole; la terza prestare cieca obbedienza e, poi, il tempo che supera ai doveri prescritti dalla regola e dall’obbedienza, per quanto si può, applicarlo all’orazione.

Per essere tutta di Dio è necessario che voi non abbiate volontà propria, ma solo la volontà dell’obbedienza, che è quella di Dio. Inoltre che vi rallegriate nelle tribolazioni, patimenti e croci più che nelle consolazioni.

Il Signore dona la grazia a chi ciecamente ubbidisce. Per ottenere tutte le virtù in grado eroico è necessario che impariate a fare perfettamente la volontà di Dio. La strada per la quale dovete camminare è: non la mia, ma la tua volontà si compia. La preghiera che dovete fare è: insegnami a fare la tua volontà.

Figli miei carissimi, voi che siete i figli della dilezione, distruggete con l’amore che avete per la gloria di Dio, la salute delle anime ed il bene della Congregazione le chiacchiere che chicchessia abbia potuto concepire contrarie a noi.

Gesù Cristo, Figlio di Dio vero, pure volle morire per l’ubbidienza, voi dunque rassomigliate a Gesù Cristo e sarete contento appieno. Nessuna cosa fate senza l’ubbidienza, iniziate con l’ubbidienza ogni opera e con l’obbedienza terminatela.

Fate tutto con l’obbedienza ed ai cenni del superiore piegate dolcemente il vostro cuore.

Per fare opere grandi nella casa di Dio, bisogna fondare l’animo nella povertà, perché, quando più essa è radicata, altrettanto si avrà la ricchezza moltiplicata centuplicatamente.

Fate come vi si dice e non già come volete, stante che il Signore premia l’ubbidienza più di quello che si possa credere.

Fatevi pieghevoli, perché così piacete a Dio ed agli uomini.

Certamente facendo l’obbedienza voi andrete in paradiso, godete la pace di spirito e sarete annoverato tra i giusti del Signore.

Il nuovo regolamento di vita è il seguente (scrive ad una suora): prendete nella mani le vostre sante regole, meditatele bene e praticatele con esattezza e con piacere. Dopo l’osservanza delle regole passate a quelle piccole mortificazioni che praticate e fatele con perfezione e perseveranza, infine siate ciecamente ubbidiente.

La legge si fa per coloro che non amano la santa perfezione; voi che siete i figli della predilezione e vi accalorate al sommo quando sentite perfezione, virtù, santità, per voi non c’è legge penale, ma milita la sola ubbidienza perfetta e cieca, perciò siate contento in tutto e per tutto. (lett. 459)

È cosa più gradita a Dio con l’obbedienza stare alla custodia della portineria, che con la propria volontà al godimento del paradiso.

Per allontanare la tiepidezza eseguite quanto vi prescrive la Regola e non fate mancanze con la piena avvertenza e deliberato consenso. Se qualche volta inciampate pentitevi immediatamente della mancanza, proponete con sincerità di cuore ed andate avanti.

L’obbedienza cieca fa anche i miracoli, quando sono necessari per riaffermare la virtù, perciò siate sempre ubbidiente, perché un vero ubbidiente non si è mai perduto.

Il rimedio che vi suggerisco è il seguente: ubbidite prontamente, senza replica, ciecamente, senza conoscere le ragioni, costantemente, senza interruzioni e con dolcezza di cuore.