Quando nel 1835 l’Addolorata fece il suo ingresso nella chiesa che la pietà del popolo di Secondigliano le aveva eretta, ad attenderla con Gaetano Errico, v’erano i suoi Missionari dei Sacri Cuori.
Da allora, ininterrottamente, essi sono stati i fedeli custodi dei tempio e i ferventi propaga-tori dei culto alla Addolorata anche, quando costretti con la forza, in seguito alle leggi e-versive, dovettero cedere al Comune Casa e chiesa.
In quel triste 31 gennaio 1866, gli ultimi Congregati si allontanarono dopo aver pregato e pianto dinanzi all’Addolorata e ad un’immagine dei Fondatore esposta in sacrestia.
La Provvidenza volle che qualche Padre restasse come custode.
Come Rettore della chiesa, “a voce unanime del popolo e del Municipio”, vi restò il P. Domenico Buonocore, coadiuvato da Fra Antonio Polizio in qualità di sacrestano.
Ouando lo esumarono, fu notato che si era conservata intatta tra le sue mani, quella Co-rona dell’Addolorata, che mai aveva abbandonata.
Alla morte dei P. Buonocore, fu nominato Vicedirettore il P. Pietro Di Nocera che continuò l’opera dei predecessori fino al 1887, quando fu nominato Superiore Generale.
Egli, oltre a far rifiorire la Congregazione, richiamando i Padri dispersi dalla bufera della soppressione, si dedicò a rendere più bella e più grande la chiesa dell’Addolorata.
Ma fortunatamente vi erano al tempo due Missionari secondiglianesi, I Padri Beniamino Errico e Cosma De Rosa’ che, pur vivendo nelle rispettive famiglie, conservarono l’abito della Congregazione e continuarono a svolgere il loro ministero nella chiesa dell’Addolora-ta.
P. Beniamino era molto amato dal popolo e divotissimo della Vergine Addolorata. Ogni giorno meditava sui dolori, recitava la corona dei Dolori ed inculcava tale ossequio anche ai fedeli e aveva riservato per sè la predica dell’Ora di Maria, Desolata, che anche al tem-po di Gaetano si predicava nella chiesa nelle prime ore del Sabato Santo.